Estetica e connettività
Lato design non vediamo nessun particolare difetto, anche se manca un pochino di “fascino”. Le dimensioni contenute e la semplicità di utilizzo ne fanno da padrona.
Non abbiamo vassoi o alloggiamenti esterni, infatti per installare i dischi dovremmo spegnere il NAS e procedere alla rimozione delle 4 viti sul retro (buona l’idea di utilizzare delle viti con testa facilmente “manovrabile” con le dita della mano), e solo a questo punto avremo la possibilità di installare o rimuovere i nostri dischi.
Il design in generale è molto lineare e scarno, il materiale utilizzato è principalmente plastica per l’esterno mentre all’interno troviamo un telaio di metallo.
Sul frontale troviamo i LED di stato:
- Alimentazione/Standby
- Accesso/attività della rete (uno per ogni porta)
- Attività del sistema (lettura/scrittura azioni in corso)
- Attività del NAS (una per ogni unità, indipendentemente dal RAID)
La parte anteriore dello chassis dispone anche di una porta USB 3.2 Gen 1 (5Gb/s) che consente agli utenti di collegare numerosi dispositivi, questa porta può essere utilizzata per il collegamento di un'unità di archiviazione USB esterna in modo da aggiungere ulteriore memoria o per collegare un disco per effettuare backup locale programmato per il NAS. A differenza della versione Pro del Drivestor 4, non c'è un pulsante di copia con 1 clic, ma sarà comunque possibile attivare il backup dalla GUI ADM, farlo funzionare in base a una pianificazione preimpostata o automaticamente quando un'unità viene collegata al porta.
La base del NAS è dotata di piedini in gomma e qui troviamo anche un'ampia fessura di ventilazione lungo la base del dispositivo per favorire ulteriormente il flusso d'aria passivo che attraverserà il disco rigido/SSD installato all'interno.
Sul retro del NAS abbiamo infine il pulsante di accensione, una ulteriore porta USB 3.2 Gen 1 (5Gb/s), la porta LAN RJ-45 2.5GbE e il connettore per l’alimentatore. Una ventola da 120mm completa il tutto.